Ti è mai capitato di imbatterti nella pubblicità di un apparecchio acustico che costa poche centinaia di euro? Ti sei mai chiesto come è possibile, quando i principali produttori li…
Cosa dicono i portatori di apparecchi acustici
Sebbene il 12,5% della popolazione in Italia soffra di perdita uditiva solo il 4,4% utilizza un apparecchio acustico. Sono questi i dati emersi dalla ricerca EuroTrack Italia del 2022 presentato qualche settimana fa.
Gli studi EuroTrak sono condotti per conto dell’Associazione europea dei produttori di apparecchi acustici (EHIMA) ed esaminano la prevalenza della perdita dell’udito e il suo trattamento in Europa.
La ricerca EuroTrak Italia 2022 ha analizzato il grado di consapevolezza degli italiani riguardo l’ipoacusia e il suo legame con altre patologie, come per esempio l’Alzheimer o il declino cognitivo, e ha testato il livello di soddisfazione sia degli apparecchi acustici che degli operatori sanitari coinvolti nel benessere uditivo.
Un aspetto poco incoraggiante evidenziato dalla ricerca EuroTrak è la scarsa consapevolezza di cosa sia la sordità. Più del 50% delle persone pensa che questa patologia non provochi altri danni collaterali, come il ritardo cognitivo, e sono in pochissimi a controllare periodicamente la propria soglia uditiva. Solo il 30% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver effettuato un controllo uditivo negli ultimi 5 anni.
Dalla ricerca è emerso chiaramente come il ricorso ad apparecchi acustici migliori la qualità della vita, riducendo l’emarginazione sociale e restituendo la socialità.
In particolare è emerso che:
- il 97% dei portatori di protesi acustica ha dichiarato di aver avuto un miglioramento globale della qualità di vita dopo la protesizzazione;
- il 79% dei possessori di protesi è ampiamente soddisfatto dei propri presidi, affermando che il proprio apparecchio si è dimostrato all’altezza delle aspettative;
- l’83% dei soggetti protesizzati ha espresso una maggiore sicurezza negli ambienti sociali e al di fuori della mura domestiche da quando ha iniziato ad indossare le protesi acustiche.
Il grado di soddisfazione complessivo è dunque abbastanza alto, a testimonianza dei vantaggi e dei benefici reali che l’utilizzo degli apparecchi acustici apporta alla vita di chi soffre di problemi di udito.
Tuttavia, nonostante l’utilizzo di apparecchi acustici sia cresciuta del 5% rispetto a quanto emerso nel corso della precedente ricerca, condotta 4 anni fa, l’Italia resta ancora indietro rispetto agli altri Paesi Europei, registrando un tasso di adozione di protesi acustiche del 35%, contro il 53% del Regno Unito ed il 55% della Danimarca. Bisogna ricordare che in UK e Danimarca la sanità pubblica eroga gratuitamente gli apparecchi acustici a chi ne ha necessità.
Appare dunque fondamentale concentrarsi sul rafforzare l’informazione, promuovendo la giusta comunicazione e l’importanza di un’adeguata prevenzione ai fini del corretto e precoce trattamento dell’ipoacusia e di tutte le condizioni a essa associate.