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I portatori di apparecchi acustici sempre più soddisfatti: i dati dell’ultima indagine condotta in USA

MarkeTrak è la più completa e longeva analisi statunitense del mondo dell’audioprotesi. La prima indagine tra i portatori e non portatori di apparecchi acustici risale addirittura al 1989. Ha una cadenza triennale e permette di fotografare con puntualità e ampiezza l’evoluzione della percezione del grado di soddisfazione degli utilizzatori di protesi acustiche oltre a moltissimi altri dati utili a comprendere il mercato e le tendenze.

L’ultima indagine, l’undicesima, è MarkeTrak 2022 che aggiorna e amplia i risultati della precedente MarkeTrak 10 del 2019.

Un confronto storico

Il primo sondaggio del 1989, fu inviato via posta a 20.000 membri del panel National Family Opinion ed è proseguito come sondaggio scritto fino a MarkeTrak VIII del 2011, prima di passare a una piattaforma digitale nel 2014 con MarkeTrak 9. Confrontando alcuni risultati del primo e dell’ultimo sondaggio emergono alcuni dati interessanti:

  • il grado di soddisfazione nei confronti degli apparecchi acustici era del 58% nel 1989 ed è salito all’83% nel 2022;
  • il possesso di apparecchi bilaterali era del 38,8% ed è ora del 70%;
  • l’età media dei possessori di apparecchi acustici era di 66,9 anni nel 1989 ed è scesa a 60 anni oggi;
  • nel 1989, i dati suggerivano che le persone che indossavano apparecchi acustici erano percepite come meno attraenti, meno giovani e più disabili. Attualmente, i portatori di apparecchi acustici raramente o mai si sentono imbarazzati o rifiutati;
  • nel primo sondaggio, meno di uno su cinque dichiarava di aver eseguito un test dell’udito presso il proprio medico. Oggi circa una persona su due (52%) parla dei propri problemi di udito ed è incoraggiato dal proprio medico a richiedere gli apparecchi acustici;
  • il rapporto iniziale di MarkeTrak del 1989 concludeva “che esistevano opportunità significative, ma anche ostacoli significativi, per quanto riguarda l’ulteriore adozione da parte dei consumatori”.

Negli Stati Uniti stanno per essere introdotti anche dispositivi acustici da banco venduti nelle farmacie, nei negozi e on-line e questo potrebbe modificare il mercato e si potrebbe assistere a ulteriori cambiamenti, con l’ingresso di nuovi operatori del settore, con un miglioramento della tecnologia da parte dei produttori esistenti e una crescente attenzione all’importanza della salute dell’udito. Questi cambiamenti avranno un impatto su tutti coloro che sono coinvolti nella fornitura di servizi per l’udito: fornitori di componenti, produttori di apparecchi acustici, audioprotesisti e consumatori. Ma lo vedremo nel prossimo rapporto del 2025.

L’indagine MarkeTrak 2022

Il sondaggio è stato svolto nei mesi di novembre e dicembre 2021 e sono state coinvolte 15.138 famiglie americane. Agli intervistati sono state poste diverse domande relative alla salute per mascherare la natura uditiva dell’indagine. Perciò sono stati raccolti dati sulla salute generale dei partecipanti che forniscono anche informazioni preziose sulla compresenza di altre patologie nelle persone con problemi di udito.

Età delle persone con problemi d’udito

Il tasso delle difficoltà di udito auto-riferite, per tutti i partecipanti senza distinzione di età, si attesta intorno al 10-11%. Un tasso costante riferito sin dalla prima indagine del 1989. Aumentano invece i tassi di difficoltà uditiva nella popolazione più giovane. Tra i 25-34enni aumenta dal 5,2% al 6,5% e tra i 35-44enni dal 5,6% al 7,5%. Sebbene le differenze siano minime, meritano attenzione, viste le preoccupazioni per le difficoltà uditive dovute all’esposizione al rumore.

Più uomini o più donne?

I tassi di difficoltà uditive in base al sesso continuano a mostrare una prevalenza maggiore negli uomini (11,3%) rispetto alle donne (9,1%). Approfondendo l’analisi delle difficoltà uditive in base all’etnia, si nota un tasso sproporzionatamente basso di difficoltà uditive auto-riferite per le persone di colore rispetto alle altre etnie. Questo dato è coerente con altri studi e richiede ulteriori ricerche per comprendere a fondo le potenziali cause di questa tendenza.

Test dell’udito

Non sorprende che l’indagine abbia rivelato una diminuzione dell’11% dei test dell’udito eseguiti da un professionista nell’ultimo anno. Questo dato potrebbe essere attribuito all’impatto del COVID-19 o all’aumento dell’uso test online, visto che 1 persona su 4 ha riferito di eseguito un esame dell’udito via web.

Altre patologie

L’indagine ha inoltre rilevato che le persone con difficoltà uditive presentano tassi più elevati di molte patologie comuni e hanno una probabilità oltre 3,5 volte maggiore di soffrire di acufeni, problemi di cognizione/memoria, cadute e problemi di equilibrio. Chi non possiede un apparecchio acustico è a maggior rischio di depressione, che aumenta con l’aumentare del livello di difficoltà uditiva.

Prevenzione e cura

Il ruolo del medico di base è aumentato nel tempo. Per coloro che hanno dichiarato di avere problemi di udito, il 52% ha parlato del proprio udito con un medico e un quinto (18%) ha ricevuto la raccomandazione di acquistare un apparecchio acustico.

Dopo quanto tempo si acquista un apparecchio acustico

Una volta consapevoli delle difficoltà uditive, gli individui impiegano in media 4 anni per recarsi da un medico o da un audioprotesista. Nel corso degli anni si è prestata molta attenzione al numero di anni necessari per contattare un audioprotesista e poi procedere con l’acquisto di un apparecchio acustico. Ridurre questo ritardo è una sfida significativa. L’indagine rivela una diminuzione di un anno, da 5 a 4 anni, dal momento in cui viene segnalata la prima difficoltà uditiva alla prima visita presso un audioprotesista.

Un altro dato positivo è il tempo che intercorre tra la prima autodenuncia o la constatazione di una difficoltà uditiva e l’acquisto del primo apparecchio acustico. Il tempo di attesa è sceso a 4 anni rispetto ai 6 anni della precedente indagine del 2019. L’interesse generale per le soluzioni per la salute dell’udito può essere dovuto ai miglioramenti tecnologici, all’aumento della copertura assicurativa o all’ampliamento dei canali di mercato ora disponibili per i consumatori. Potrebbe anche essere il risultato degli sforzi divulgativi e della copertura mediatica che tende a sottolineare la relazione tra perdita dell’udito non trattata e altre patologie come depressione e isolamento sociale, declino cognitivo e demenza.

È stato dimostrato nella letteratura scientifica che il trattamento dell’ipoacusia può ritardare gli effetti del declino cognitivo. Ad esempio, nel 2020, la Commissione Lancet ha riportato che fino al 40% della demenza è controllabile. Tra i 12 fattori di rischio, l’ipoacusia rimane il più significativo con un fattore di attribuzione alla popolazione del 9%. La Commissione invita i responsabili politici a intraprendere una serie di azioni, tra cui “incoraggiare l’uso di apparecchi acustici per la perdita dell’udito e ridurre la perdita dell’udito proteggendo le orecchie da alti livelli di rumore”.  

>> Leggi anche “Come l’isolamento sociale e la sordità influenzano il cervello”

Chi acquista per la prima volta

Una delle aree di interesse in tutte le indagini di MarkeTrak è la percentuale di acquirenti per la prima volta. Si tratta di un indicatore chiave del successo dell’ingresso di nuovi consumatori nel mercato rispetto agli acquirenti abituali. Questi risultati hanno subito notevoli fluttuazioni dalle indagini precedenti.

Un dato significativo che emerge è che chi acquista per la prima volta un dispositivo per correggere la propria perdita uditiva si orienta verso gli amplificatori acustici. Se questi dispositivi non si rivelano sufficientemente utili, possono poi passare agli apparecchi acustici tradizionali.

Conoscenza delle funzioni

Ai portatori è stato anche chiesto quali funzioni erano presenti nei loro apparecchi acustici per quanto nelle loro conoscenze. Le funzioni base sono conosciute e utilizzate dalla maggior parte dei possessori, mentre meno utilizzate e conosciute quelle più avanzate:

  • il controllo del volume è senza dubbio la funzione più conosciuta, indicata da da quasi 3 persone su 4;
  • la funzione di programmazione per selezionare i vari ambienti è stata indicata dal 53% dei possessori;
  • gli apparecchi acustici ricaricabili sono utilizzati dal 52% degli utenti;
  • meno del 40% ha indicato come caratteristiche incluse il microfono direzionale, doppio o multiplo, la funzione t-coil o il generatore per acufeni.

Una caratteristica che è aumentata significativamente dalla precedente indagine è l’uso e la conoscenza delle funzionalità wireless, passando dal 43%  al 63%. Nel gruppo di proprietari che hanno acquistato gli apparecchi acustici nell’ultimo anno, il 70% dispone di funzionalità wireless rispetto al 56% nel 2109. La maggior parte di coloro che dispone della funzionalità wireless la utilizza per regolare il volume. Sarebbe utile fornire ai consumatori ulteriori informazioni sulla possibilità di ascoltare musica o audio in streaming o di cambiare i programmi per adattarli a diversi ambienti di ascolto.

Un altro cambiamento è l’uso delle app. Tra chi le ha scaricate l’utilizzo è passato dal 21% al 44%. L’83% si dichiara soddisfatto e solo il 3% si dichiara insoddisfatto. La consapevolezza di questa tecnologia rimane però bassa: solo 3 acquirenti recenti su 10 (28%) sono a conoscenza di questa funzione. C’è una differenza significativa tra chi ha acquistato l’apparecchio di persona in un centro e chi l’ha acquistato online, che ha maggiore familiarità con la tecnologia.

C’è ancora chi non ne vuole sapere

Mentre i nuovi utenti hanno abbracciato la tecnologia degli apparecchi acustici a un ritmo più veloce, le motivazioni di chi non vuole acquistare un apparecchio acustico sono rimaste invariate. Le ragioni continuano a essere:

  • l’esigenza non è abbastanza forte;
  • il momento non è adatto;
  • i vincoli finanziari;
  • un’esperienza negativa con un professionista.

Le azioni più significative per motivare un individuo ad acquistare un apparecchio acustico rimangono due:

  • avere un’assicurazione che copra una parte o la totalità dei costi;
  • accedere a un esame dell’udito che dimostri la necessità di una soluzione uditiva.

Tuttavia, anche con una copertura assicurativa totale, il 19% degli intervistati non acquisterebbe un apparecchio acustico. Le persone continuano a essere influenzate dallo stigma degli apparecchi acustici e dalla percezione che siano dispositivi obsoleti.

I professionisti dell’udito

Come nelle indagini precedenti, la maggior parte di coloro che si rivolge a un audioprotesista valuta positivamente l’esperienza. Il tasso di soddisfazione dei proprietari è del 91%. La qualità del servizio durante l’adattamento e dopo l’acquisto, insieme alla professionalità, all’efficienza e alla qualità della consulenza influenzano i tassi di soddisfazione. La presentazione di aspettative realistiche e la considerazione delle esigenze e dei desideri del singolo rimangono fattori chiave.

In conclusione…

MarkeTrak 2022 contiene numerosi spunti per capire come si stanno orientando i consumatori. L’adattamento ai cambiamenti tecnologici, sociali e ambientali è fondamentale per lo sviluppo del settore degli apparecchi acustici. I consumatori stanno cambiando le loro decisioni di acquisto, ma sono ancora pochi quelli che comprendono l’evoluzione e le caratteristiche avanzate delle soluzioni uditive e come possono migliorare la loro vita e il loro benessere fisico e mentale.

I dati supportano la tesi secondo cui le soluzioni migliori si trovano quando questi iniziano il loro percorso con l’aiuto di un audioprotesista. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di preferire l’assistenza di un professionista prima di prendere una decisione.


Immagine di copertina: Freepik

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