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L’idrope dell’orecchio interno: cos’è, come si manifesta, come si cura

Cos’è l’idrope?

Nella terminologia medica con il termine idrope si suole indicare un accumulo di liquidi in cavità sierose, in tessuti sottocutanei o in strutture anatomiche cave.

Sulla base degli organi e delle strutture interessate da tale condizione è possibile riconoscere diversi tipi di idrope, tra queste una tra le più conosciute è l’idrope endolinfatica.

L’idrope endolinfatica è una condizione clinica caratterizzata da un aumento della pressione dei liquidi a carico dell’orecchio interno. L’orecchio interno è una struttura tanto piccola quanto complessa; in esso si riconoscono una porzione anteriore, detta coclea, deputata alla percezione dei suoni, e una porzione posteriore, l’apparato vestibolare, deputato al controllo dell’equilibrio. Tali strutture si trovano all’interno di un labirinto membranoso. Sia all’interno che all’esterno di tale labirinto si trova un liquido specifico: all’esterno vi è la perilinfa, la quale si interpone tra il labirinto membranoso e il labirinto osseo che lo accoglie, il liquido interno è chiamato endolinfa e svolge un ruolo funzionale nella trasmissione delle informazioni raccolte dalle cellule sensoriali dell’orecchio interno. Questi due liquidi posseggono una differente concentrazione elettrolitica, differenza importante ai fini della corretta raccolta e della corretta elaborazione delle informazioni sonore e di quelle relative all’equilibrio da parte delle strutture auricolari.

Quali sono le cause di idrope

La regolazione del contenuto di endolinfa è un processo finemente regolato: la sua eccessiva produzione o il suo ridotto riassorbimento da parte delle strutture deputate possono portare ad un aumento della quantità di endolinfa o di perilinfa presente all’interno dell’orecchio interno con sviluppo di idrope. Per delle piccole variazioni di quantità non si ha nessuna sintomatologia, variazioni importanti determinano invece delle trbe dello stato di salute dell’individuo.

Sulla base del meccanismo eziopatogenetico causa dello sviluppo dell’idrope si parla di idrope secondaria ogni qualvolta sia possibile identificare una causa scatenante, si parla invece di idrope idiopaticase tale situazione patologica si trova a verificarsi in assenza di una chiara motivazione.

Le principali cause responsabili di idrope secondaria posso essere:

  • un ridotto riassorbimento dell’endolinfa ad opera del dotto endolinfatico in seguito ad una sua occlusione:
  • una eccessiva produzione di liquido endolinfatico ad opera della stria vascolare. La stria vascolare è una struttura alloggiata all’interno della coclea, particolarmente ricca di capillari sanguigni, il cui compito principale è quello di provvedere alla nutrizione delle cellule sensoriali dell’orecchio. Alcune condizioni potrebbero portare ad un aumentata secrezione di endolinfa da parte di questa struttura, condizioni quali, ad esempio, alterazioni circolatorie (un’ipossia o un’ischemia a carico del territorio dell’orecchio interno), alterazioni ormonali (ad esempio un aumentata secrezione di ormone ADH responsabile di una ridotta eliminazione corporea di liquidi, che si può verificare anche in seguito a forte stress);
  • infezioni virali.

Quali sono i sintomi dell’idrope dell’orecchio interno

L’idrope può interessare il comparto endolinfatico o quello perilinfatico.

Idrope endolinfatica

L’idrope endolinfatica è caratterizzata da un aumento della pressione dell’endolinfa all’interno del labirinto membranoso il quale conduce spesso ad una rottura delle membrane con commistione di perilinfa ed endolinfa. Tale condizione è tipicamente monolaterale, caratterizzata dalla comparsa di sintomi uditivi, quali calo della capacità uditiva e comparsa di acufeni, e di sintomi vertiginosi, a cui può associarsi una sensazione di fullness auricolare (termine inglese con cui si suole indicare ovattamento auricolare e la sensazione di “orecchio pieno”). La perdita uditiva ha delle caratteristiche peculiari in quanto spesso di tipo pantonale (coinvolge tutte le frequenze, anche se lievemente più marcata per le frequenze più basse), neurosensoriale (per ridotta funzione dell’orecchio interno) e con spiccato recruitment (accentuato fastidio per i suoni di forte intensità). Anche la sintomatologia vertiginosa è importante, con la comparsa di una vertigine rotatoria ossia di una sintomatologia vertiginosa dovuta alla perdita di funzione di uno dei due apparati vestibolari caratterizzata dalla sensazione di veder muovere l’ambiente circostante in maniera vorticosa, descritta spesso come la “sensazione di stare su una giostra”. Essa insorge improvvisamente e spesso si verifica contemporaneamente al calo uditivo.

L’idrope endolinfatica rappresenta il substrato patologico della Sindrome di Menière, malattia dell’orecchio interno caratterizzata da episodi di ipoacusia, acufeni e vertigini ciclici, che si ripetono più volte nel corso della vita in seguito ad episodi di formazione di idrope cocleare. Tuttavia è bene ricordare che sebbene l’idrope sia la base su cui si sviluppa la sindrome di Menière non è detto che tutti i casi di idrope esitino in tale malattia. Idrope e sindrome di Menière non possono dunque essere considerati dei sinonimi.

Idrope perilinfatica

Oltre l’idrope endolinfatica esiste un altro tipo di idrope: l’idrope perilinfatica, ossia un aumento della pressione della perilinfa. Tale condizione raramente è causa di disturbi di tipo vertiginoso rendendosi più spesso manifesta con sensazione di ovattamento auricolare (fullness), ipoacusia e raramente acufeni.

La diagnosi dell’idrope

La diagnosi viene effettuata da uno specialista audiologo od otorinolaringoiatra, attraverso la valutazione della sintomatologia riportata dal paziente, cui vengono affiancati un accurato esame obiettivo dell’orecchio e degli esami specifici per lo studio della funzionalità uditiva (esame audiometrico tonale e vocale per stimare la soglia uditiva e quantificarne la perdita, timpanometria per studiare la corretta funzionalità dell’orecchio medio e della tuba di Eustachio).

Come si cura l’idrope

La terapia deve essere iniziata nel più breve tempo possibile. Consiste in una terapia sintomatica e in alcuni accorgimenti capaci di ritardare l’insorgenza dell’idrope o ridurne la gravità, ad esempio bere almeno 2 litri di acqua al giorno ed assumere una dieta iposodica.

I farmaci vengono impiegati con lo scopo del controllo della sintomatologia vertiginosa e della nausea associata. In alcuni casi possono essere somministrati farmaci diuretici per facilitare l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

Nelle fasi avanzate della patologia le terapie riabilitative, quali la sound therapy e la ginnastica riabilitativa vestibolare, potrebbero rivelarsi utili nella gestione, rispettivamente, di acufeni e instabilità posturale.

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dott.ssa Chiara Amato

Specialista in Audiologia e Foniatria. Si è specializzata con la lode presso l’Università degli studi di Catania e durante il percorso di studi ha approfondito tale disciplina presso l’ospedale Cà Foncello di Treviso, afferente all’Università degli studi di Padova. Si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione di patologie uditive e di disturbi del linguaggio e della deglutizione.

Commento

  • Dott.ssa Amato buonasera.
    E’ da aprile 2022 che sono stato oggetto di una ipoacusia improvvisa con vertigini nausea .
    Ho girato tutta Italia, (centro otologico, Piacenza,, Fondazione Don Gnocchi a Milano Prof. Salvinelli a Roma, Prof. Presutti a Bologna, Dott. Cavazzuti a Bologna, Dott. Raponi a Milano, Dott. Maccari a Milano, Visite neurologiche e visita per sindrome di chiari al Besta di Milano, Dott. Caporale e Dott. Guarino a Pescara, Prof. Neri a Chieti.
    Ho eseguito 6 o 7 RMN, TAC ed ecografie.
    Sono stanco e sfiduciato, oltre ad avere ovattamento, acufeni e calo uditivo a SX.
    Inoltre avverso senso di gonfiore dietro il padiglione auricolare SX.
    Potrebbe essere, come ho sempre sostenuto, idrope.
    Grazie per l’attenzione che vorrà accordarmi.

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