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Quando la musica fa male: la perdita dell’udito nei musicisti

I musicisti professionisti sono ad alto rischio di sviluppare perdita dell’udito e altri sintomi audiologici come acufene e iperacusia. Uno studio condotto da otto ricercatori italiani ha voluto valutare il rischio di sviluppare perdita dell’udito e sintomi audiologici nei musicisti professionisti e di analizzare se diversi generi musicali (pop/rock e musica classica) espongono i musicisti a diversi livelli di rischio. Lo studio è stato condotto analizzando 41 articoli scientifici sul tema che coinvolgevano un totale di 4.618 musicisti professionisti.

Le cause della perdita dell’udito

La perdita dell’udito può essere la conseguenza dell’esposizione a suoni forti. Il rumore a livelli elevati è la seconda causa più comune di perdita dell’udito e rappresenta circa il 16% dei casi nella popolazione adulta mondiale. L’esposizione cronica al rumore provoca una progressiva distruzione delle cellule ciliate in seguito a stress ossidativo, esaurimento metabolico e ischemia. La perdita dell’udito indotto dal rumore può essere la conseguenza di rumori sia sul luogo di lavoro sia in locali ricreativi con musica ad alto volume con un impatto significativo sulla qualità della vita.

La musica, sia a livello di intrattenimento che a livello professionale, può indurre perdita dell’udito e altri sintomi audiologici come acufene e iperacusia. I musicisti professionisti sono esposti a suoni ad alta intensità per periodi prolungati. Molti studi si sono concentrati prevalentemente sulla perdita dell’udito tra i musicisti professionisti e sul grado di questa perdita uditiva, ma la misura in cui il genere musicale influenza il rischio di sviluppare la perdita dell’udito in musicisti professionisti rimane poco chiara. Diversi generi musicali come la musica pop/rock o la classica comportano diversi livelli di esposizione al rumore, che a loro volta dipendono da diversi fattori tra cui il tipo e il numero di strumenti che vengono suonati contemporaneamente e l’intensità del suono che viene generato.

Uno studio sui musicisti

L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare il rischio di sviluppare la perdita dell’udito e di altri sintomi audiologici come acufene, iperacusia nei musicisti professionisti e di valutare se diversi generi musicali espongono i musicisti professionisti a un livello differente di rischio.

Per la ricerca sono state selezionate 41 pubblicazioni scientifiche dal 1978 ad aprile 2018, in inglese, francese o italiano. Gli articoli includevano studi su un totale di 4.648 musicisti professionisti, di cui 3.645 di musica classica (78,4%) e 973 di musica pop/rock (20,9%).

I risultati dello studio

Dallo studio emerge come i musicisti pop/rock siano più colpiti dalla perdita dell’udito rispetto ai musicisti classici. Il 63,5% dei musicisti pop/rock rivela una perdita dell’udito contro il 32,8% dei musicisti classici. La perdita dell’udito colpisce prevalentemente le alte frequenze nell’intervallo tra 3000 e 6000 Hz.

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La perdita dell’udito simmetrica è stata descritta nel 68% dei musicisti pop/rock e nel 44,5% dei musicisti classici. L’ipoacusia asimmetrica è presente invece nel 32% dei musicisti pop/rock e nel 55,9% dei musicisti classici. I musicisti classici hanno mostrato un rapporto di probabilità di perdita dell’udito asimmetrica significativa.

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Questa differenza può essere spiegata dagli strumenti suonati dai diversi professionisti. In un’orchestra di musica classica, una grande parte di musicisti suona strumenti da un solo lato, come il violino o il flauto traverso. Con questi strumenti l’orecchio che si trova sul lato dello strumento (comunemente il sinistro per i musicisti destrimani) è il più esposto al suono.

Gli strumenti più comuni suonati dai musicisti analizzati sono contrabbasso, ottoni, flauto, tromba, percussioni, archi, chitarra elettrica e pianoforte, in molti casi usati contemporaneamente in entrambi i generi. La maggiore perdita dell’udito è presente nei musicisti che suonano gli strumenti a corda, mentre la minore incidenza si ha nei musicisti che suonano la tromba.

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L’acufene è presente nel 25,8% dei musicisti pop/rock e nel 26,5% di musicisti classici con nessuna differenza statisticamente significativa tra le due categorie. L’iperacusia è presente nel 26,7% dei musicisti pop/rock e nel 18,9% dei musicisti classici. La differenza è statisticamente significativa con aumento del rischio di iperacusia nei musicisti pop/rock.

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In definitiva lo studio ha dimostrato che:

  • il 38,6% dei musicisti professionisti ha una perdita dell’udito di differente entità
  • I musicisti pop/rock hanno un maggiore rischio di sviluppare una perdita dell’udito rispetto ai musicisti classici
  • le frequenze più colpite sono nell’intervallo 3000-6000 Hz
  • i musicisti classici soffrono di perdita dell’udito asimmetrica significativamente maggiore rispetto ai musicisti pop/rock
  • l’acufene è ugualmente presente nei musicisti professionisti di tutte le categosie, mentre, l’iperacusia è più comune nei musicisti pop/rock.

Fattori di rischio per i musicisti

La maggiore prevalenza di perdita dell’udito nei musicisti pop/rock rispetto ai musicisti classici può essere spiegata dalle caratteristiche del genere musicale, come la frequenza e l’intensità degli strumenti utilizzati, le differenze nelle abitudini dei musicisti professionisti e nelle impostazioni ambientali acustiche.

Diversi studi hanno dimostrato che i musicisti pop/rock sono esposti a suoni di maggiore intensità rispetto ai musicisti classici, sia durante le prove che durante le performance live, con un’esposizione media di 103 dB dei musicisti pop/rock contro i 94 dB dei musicisti classici. Inoltre, gli studi hanno descritto che i musicisti pop/rock spesso suonano senza protezioni per l’udito più di quanto non facciano i musicisti classici.

L’acufene e l’iperacusia nei musicisti professionisti

I fattori di rischio per l’acufene sono la perdita dell’udito e l’invecchiamento. L’elevata presenza di perdita dell’udito riscontrata nei musicisti professionisti può spiegare l’insorgenza dell’acufene. Tuttavia, non vi è una maggiore prevalenza di acufene tra i musicisti pop/rock rispetto a quelli classici.

L’iperacusia è il secondo sintomo più comune riscontrato nello studio ed è più comune nei musicisti pop/rock rispetto ai musicisti classici.


Fonte: MDPI

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