Indossare un apparecchio acustico è ancora per molte persone uno stigma difficile da superare. Nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento sono molte le iniziative che intendono combattere questo stigma e…
Vivere bene con l’ipoacusia: l’impatto psicologico della perdita dell’udito
Affrontare gli aspetti psicologici della perdita dell’udito dovrebbe essere parte integrante di ogni prescrizione per la salute dell’udito. Il medico o l’audiologo possono consigliare un apparecchio acustico, ma questo è solo l’inizio. Sebbene la perdita dell’udito sia spesso considerata una parte “normale” dell’invecchiamento, non significa che sia facile da accettare o da sopportare. Anche l’impatto psicologico è fondamentale da affrontare.
Per vivere bene con l’ipoacusia, è necessario un approccio olistico, che comprenda la giusta consapevolezza, gli strumenti tecnologici (in primis gli apparecchi acustici) e un supporto per aiutare nella comunicazione con gli altri.
Gli apparecchi acustici: un pezzo del puzzle
Gli apparecchi acustici sono il primo strumento per affrontare la perdita uditiva, ma non bisogna aspettarsi che l’apparecchio acustico restituisca l’udito, proprio come gli occhiali curano i problemi di vista. Certo la tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma in situazioni particolarmente sfidanti come gli ambienti molto affollati o le situazioni urbane con traffico cittadino intenso si potrebbero avere alcune difficoltà. E allora sono necessarie altre strategie per rendere la comunicazione più fluida, comprese quelle che aiutano le persone a gestire l’aspetto psicologico della perdita dell’udito.
“Dopo aver appreso alcune pratiche da altre persone affette da ipoacusia come me, sto vivendo meglio con questo problema”, racconta Holly Cohen, la co-produttrice esecutiva del pluripremiato documentario We Hear You, che mette in luce alcune delle sfide quotidiane che le persone affette da ipoacusia devono affrontare. “La perdita dell’udito rende difficile la socializzazione”, racconta Cohen, “spesso mi sono sentita frustrata o esausta per lo sforzo di ascoltare le conversazioni. Avevo bisogno di riconoscere queste emozioni per vivere meglio con la perdita dell’udito”.
I tre strumenti per vivere bene con l’ipoacusia
La maggior parte delle persone entra nella propria vita da ipoacusico impreparata. Non sa cosa aspettarsi e potrebbe non conoscere altre persone affette da ipoacusia da cui avere consigli.
Gli audioprotesisti forniscono molte indicazioni, ma per chi non ha iniziato il percorso terapeutico, rimane senza un supporto emotivo e consigli da mettere in pratica nella vita reale per migliorare la comunicazione.
Ciò che spesso manca è il quadro generale dell’ipoacusia: lo spaccato di come l’ipoacusia, le sue emozioni e le sue barriere influenzino la vita. Perciò oltre agli apparecchi acustici, fondamentali, senza i quali non sarebbe possibile affrontare un reale cambiamento, la triade di strumenti per affrontare l’ipoacusia si completa con un atteggiamento positivo e alcuni comportamenti che possono migliorare le situazioni di ascolto più difficili.
L’atteggiamento positivo nei confronti dell’ipoacusia può fare la differenza
Molte persone provano sentimenti contrastanti nei confronti della loro perdita uditiva. La perdita dell’udito è spesso un’irruzione indesiderata e sgradita nella vita. Ma è importante affrontarla, prenderne consapevolezza per riconoscerne l’impatto.
Le persone spesso combattono contro lo stigma, la rabbia e la frustrazione, ma è necessaria la rielaborazione di questo approccio negativo in un aspetto positivo per affrontare al meglio il problema. Spostare l’attenzione da “voglio sentire come prima” in “voglio comunicare meglio” è un primo passo verso una migliore comunicazione.
Quando le persone affette da ipoacusia riescono a guardare alla loro perdita uditiva sotto una nuova luce, scoprono che anche gli apparecchi acustici sembrano funzionare meglio.
Gli strumenti tecnologici
Gli apparecchi acustici sono l’elemento principale per affrontare una perdita uditiva. Ancora in alcune situazioni difficili la comunicazione può non essere ottimale, ma la tecnologia si sta evolvendo velocemente verso prodotti sempre più sofisticati e in grado di riprodurre un suono naturale.
Oltre agli apparecchi acustici esistono una serie di app e di strumenti tecnologici che possono aiutare le persone con perdita uditiva a sentire meglio come le soluzioni speech-to-text, che trascrivono ciò che viene detto o l’uso della funzione di sottotitolazione automatica nelle videochiamate.
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Vivere bene con l’ipoacusia è possibile
Un approccio completo all’ipoacusia può essere d’aiuto: un atteggiamento positivo, gli strumenti tecnologici e una serie di tecniche da applicare nei vari contesti comunicativi possono aiutare le persone con perdita uditiva a rimanere connesse con il mondo, con le persone e con le attività che amano.
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Credits: Adattamento dell’articolo di Shari Eberts, un’appassionata sostenitrice della salute dell’udito, autrice e relatrice riconosciuta a livello internazionale sui temi dell’ipoacusia, pubblicato su nextavenue.org