I musicisti professionisti sono ad alto rischio di sviluppare perdita dell'udito e altri sintomi audiologici come acufene e iperacusia. Uno studio condotto da otto ricercatori italiani ha voluto valutare il…
La perdita dell’udito tra gli interpreti rallenta il lavoro delle commissioni parlamentari
Prendersi cura dei propri orecchi, specialmente nei luoghi di lavoro è il primo passo per avere un udito in salute e allontanare problemi futuri. I rumori forti sono la prima causa di ipoacusia, specie se ascoltati per periodi prolungati. Ma è importante anche utilizzare gli strumenti adeguati specie se l’udito è uno strumento di lavoro.
È questo il caso di alcuni interpreti del parlamento canadese che traducono dal francese all’inglese e viceversa. Da quando, durante la pandemia, i lavori parlamentari si sono spostati su formati virtuali, si è registrato un aumento di danni all’udito, e altri problemi correlati come mal di testa e nausea, e in alcuni casi anche la comparsa di acufene, un ronzio costante percepito all’interno dell’orecchio.
E così la carenza cronica di personale tra gli interpreti federali di Ottawa, dovuta a lesioni all’udito, ha portato alla cancellazione delle riunioni delle commissioni della Camera dei Comuni e del Senato, rallentando i lavori parlamentari.
In un recente rapporto presentato al Board of Internal Economy della Camera dei Comuni, l’Associazione canadese dei dipendenti professionisti (CAPE) ha dichiarato che nell’aprile 2022 circa 10 dei circa 60 interpreti non erano disponibili o lo erano solo in parte a causa delle lesioni provocate dalla scarsa qualità dell’audio con cui lavoravano. Molti interpreti hanno chiesto di essere riassegnati ad altri compiti o di lasciare completamente le loro attività.
Già nel 2019, il Translation Bureau aveva preso in esame i gravi problemi di udito degli interpreti federali. Per questo la presidente e amministratrice delegata Lucie Séguin ha dichiarato che il Bureau ha preso in carico la salute dell’udito dei suoi dipendenti, aggiornando i sistemi audio e fornendo cuffie migliori.
L’utilizzo scorretto di cuffie e auricolari è spesso una delle prime cause di problemi all’udito anche in persone che non le utilizzano per motivi di lavoro, ma nel tempo libero per ascoltare musica e altri contributi audio.
Le cuffie convogliano infatti il rumore direttamente all’interno dell’orecchio, e spesso quando si ascolta l’audio con le cuffie, si alza il volume per immergersi totalmente nella musica ed escludere il rumore intorno a noi. Questo può capitare quando si fa attività fisica all’aperto con le cuffiette. Per escludere il rumore del traffico e ascoltare solo la musica che dà la carica, si alza il volume a livelli troppo elevati. In questi casi l’audio dei dispositivi può diventare pericolosamente alto, fino a raggiungere i 115 decibel, provocando danni permanenti all’udito in meno di 15 minuti.
Se l’uso di questi dispostivi è costante e ad alto volume, può portare a una perdita dell’udito anche in giovane età. Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che quasi il 50% della popolazione mondiale di persone di età compresa tra i 12 e i 35 anni è a rischio di perdita dell’udito a causa di “esposizione prolungata ed eccessiva a suoni forti, compresa la musica che ascoltano attraverso dispositivi audio personali”.
Per questo prestare attenzione ai dispositivi usati e pretendere dispositivi di qualità nei luoghi di lavoro è fondamentale per preservare il proprio udito in salute.
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