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Se hai male all’orecchio potrebbe essere otite

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio causata da batteri, funghi o virus, spesso complicanza di una sindrome influenzale o di infiammazioni del tratto orofaringeo.

In base alla porzione dell’orecchio colpito da infiammazione possiamo parlare di:

  • Otite esterna: quando l’infiammazione coinvolge il condotto uditivo esterno fino alla membrana del timpano
  • Miringite: quando l’infiammazione coinvolge solo la membrana del timpano risparmiando le rimanenti porzioni auricolari
  • Otite media: quando l’infiammazione è localizzata al di là della membrana del timpano, in quella che viene chiamata cassa del timpano, la porzione dell’orecchio che ospita la catena timpano ossiculare e che si rende responsabile del trasferimento dei suoni dal timpano all’orecchio interno.

L’otite si manifesta più frequentemente nelle stagioni invernali (come conseguenza di raffreddori o tonsilliti, per “trasferimento” dei patogeni dalla gola e dal naso all’orecchio attraverso la Tuba di Eustachio) o nelle stagioni estive (per contatto con acque contaminate e l’ingresso dei patogeni attraverso piccole lesioni epiteliali del condotto uditivo esterno).

Otite acuta od otite cronica

Indipendentemente dalla zona auricolare interessata è possibile distinguere l’otite in acuta e cronica sulla base del decorso clinico.

Si parla di otite acuta quando l’infiammazione si conclude definitivamente nell’arco di un breve periodo di tempo. L’otite diventa cronica quando il paziente, non riuscendo a debellare il patogeno in tempi brevi, richiede un maggior tempo necessario alla guarigione con possibilità di complicanze locali secondarie alla distruzione dei tessuti da parte dei patogeni responsabili.

Sintomi

Dolore

Il sintomo comune a tutti i tipi di otite è il dolore all’orecchio (otalgia).

L’otite esterna si manifesta in genere con dolore all’orecchio, accentuato dalla palpazione e dalla trazione sul padiglione auricolare. La cute risulta arrossata ed i tessuti gonfi ed edematosi, potendo portare nei casi più gravi anche alla completa obliterazione del condotto uditivo esterno.

In presenza di infezione causata da funghi sono consueti prurito e secrezioni lungo il canale uditivo, spesso di colore bianco o grigiastro e maleodoranti. 

L’otite media tra tutte ha una sintomatologia più importante, caratterizzata da dolore e sensazione di “orecchio pieno”. È possibile che si verifichi la comparsa di febbre, soprattutto nelle fasi iniziali dell’infiammazione. Con il passare dei giorni si assiste ad un incremento della sensazione dolorosa dovuta alla pressione esercitata dalle secrezioni sulla membrana del timpano, che viene stirata fino a quando si crea una perforazione sulla sua superficie con conseguente fuoriuscita del pus dall’orecchio. Dopo la perforazione il dolore si riduce fino a scomparire.

Anche la miringite è accompagnata da dolore e sensazione di orecchio pesante e gonfio, la membrana del timpano appare ispessita e arrossata.

Riduzione capacità uditiva

Tutte le forme di otite sono caratterizzate, oltre che dal dolore, dalla riduzione della capacità uditiva, causata da diverse condizioni. Nell’otite esterna l’edema e il gonfiore dei tessuti può ridurre la dimensione del condotto uditivo esterno con riduzione dell’amplificazione e del trasporto dei suoni alla membrana del timpano.

Nella miringite l’ispessimento della membrana del timpano causa una sua ridotta capacità di vibrazione risultando più spessa e quindi meno capace di vibrare, si ha quindi che le onde sonore che raggiungono il timpano non vengono trasmesse del tutto all’orecchio interno.

Nell’otite media la presenza di materiale purulento nella cassa del timpano da una parte impedisce la normale vibrazione della membrana la quale incontra un ostacolo al proprio movimento e dall’altra impedisce il normale movimento della catena timpano-ossiculare con conseguente disaccoppiamento tra vibrazione della membrana timpanica e trasferimento dei suoni alle cellule nervose dell’orecchio interno.

In tutti questi casi si “produrrà” una sordità trasmissiva, ossia una sordità dovuta, non a un danno delle strutture dell’orecchio, ma ad una ridotta capacità di trasmissione dei suoni dall’ambiente esterno alle strutture nervose dell’orecchio, sordità che cessa di esistere nel momento in cui si guarisce dall’otite.

Diagnosi

La diagnosi di otite viene fatta attraverso un esame obiettivo ben condotto e gli esami strumentali specifici per valutare l’eventuale impatto della patologia sulla funzione uditiva.

Lo specialista otorinolaringoiatra o lo specialista audiologo avrà cura di osservare mediante otoscopia (cioè un’ispezione del condotto uditivo e della membrana timpanica con l’otoscopio, strumento dotato di lente di ingrandimento) l’interno dell’orecchio per valutare la presenza di infiammazioni, iperemia o di secrezioni biancastre o purulente secondarie rispettivamente da infezioni micotiche o batteriche. Verrà anche valutato l’aspetto della membrana del timpano, la presenza di estroflessioni o di capillari rotti e l’eventuale accumulo di secrezione dietro la membrana stessa (indicativo di accumulo di pus nell’orecchio medio).

Gli esami strumentali sono utili, oltre che a valutare l’eventuale impatto della patologia sulla capacità uditiva, anche nella determinazione del sito di infiammazione. Mediante l’impedenzometria viene valutata la capacità della membrana di vibrare sotto l’influenza degli stimoli sonori. La reflessometria stapediale valuta la capacità della catena timpano-ossiculare di trasmettere le vibrazioni sonore all’orecchio interno mentre attraverso l’esame audiometrico si valuta l’impatto dell’otite sull’udito, stabilendo la natura trasmissiva dell’ipoacusia.

La cura

OTITE MEDIA e MIRINGITE: La terapia dipende dalla causa scatenante. Gli antibiotici sono indicati in caso di infezione batterica, mentre gli antivirali – quando necessari – sono indicati per la cura delle infezioni da virus. Per il controllo del dolore possono essere somministrati farmaci analgesici ed antinfiammatori come ad esempio paracetamolo, ibuprofene e idrocortisone da applicare direttamente nel canale auricolare.

OTITE ESTERNA. La terapia consiste principalmente in farmaci antinfiammatori ed analgesici da applicare localmente mediante garzine otologiche così da permettere alla cute di assorbire totalmente i principi attivi. Nel caso in cui l’otite sia causata da funghi si procederà alla pulizia dell’orecchio dalle secrezioni e dalle ife e alla somministrazione per via topica di farmaci antimicotici.

La sordità trasmissiva è solo secondaria alla presenza di otite, una volta debellata l’infezione, salvo eventuali complicanze secondarie alla cronicizzazione del processo infettivo, e si risolve con la guarigione dell’infiammazione.

L’otite cronica

Può accadere che, soprattutto nel caso di otite media, si abbia la comparsa di complicanze dovute alla cronicizzazione del processo infettivo. Questo di norma accade in quelle forme di otite che non vengono prontamente diagnosticate e curate con la comparsa di danni che spesso possono essere risolti solo attraverso delle procedure chirurgiche, risultando inefficaci le terapie mediche.

Le principali complicanze che possono presentarsi in seguito alla cronicizzazione dell’otite sono rappresentate dalla perforazione ampia del timpano che non tende alla chiusura spontanea e dal colesteatoma.

Nel caso di perforazione ampia la cheratinizzazione dei margini di perforazione forma una sorta di “cicatrice” che impedisce al timpano di ricrescere e chiudersi. Solo una chirurgia di miringoplastica può ristabilire la normalità anatomica della struttura.

Il colesteatoma è secondario alla presenza di una perforazione timpanica per un notevole lasso di tempo. Attraverso tale perforazione può accadere che delle cellule epiteliali oltrepassino la membrana del timpano depositandosi e proliferando all’interno dell’orecchio medio (struttura in cui normalmente non è presente tessuto epiteliale). La proliferazione di cellule epiteliali all’interno della cassa del timpano porta alla distruzione delle strutture in essa contenute con progressiva sostituzione del normale epitelio di rivestimento con epitelio squamoso, il quale intrappola gli ossicini impedendone i movimenti. Anche in questo caso la terapia è prettamente chirurgica e prevede la pulizia dal materiale estraneo presente nella cassa del timpano e la ricostruzione della membrana timpanica.

In questi casi è possibile che la sordità oltre ad avere una componente trasmissiva presenti anche una componente neurosensoriale per parziale danno delle strutture proprie dell’orecchio, sordità che potrebbe non risolversi del tutto nemmeno dopo l’intervento chirurgico.


Foto di copertina: asier_relampagoestudio – www.freepik.com

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dott.ssa Chiara Amato

Specialista in Audiologia e Foniatria. Si è specializzata con la lode presso l’Università degli studi di Catania e durante il percorso di studi ha approfondito tale disciplina presso l’ospedale Cà Foncello di Treviso, afferente all’Università degli studi di Padova. Si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione di patologie uditive e di disturbi del linguaggio e della deglutizione.

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