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labirintite vertigini

Labirintite e vertigini non sono la stessa cosa: facciamo chiarezza

Il termine labirintite viene spesso utilizzato in maniera impropria (sia dai pazienti, sia da alcuni medici non specialisti) per indicare in senso generale le vertigini causate da una patologia dell’orecchio. Mentre le vertigini sono una situazione che si verifica frequentemente, la vera labirintite è oggi una situazione piuttosto rara.

Con il termine labirintite (comunemente chiamata anche otite interna o neurite vestibolare) si indica un’infiammazione di una zona dell’orecchio interno chiamata labirinto (l’organo deputato al controllo dell’equilibrio). Essa si traduce in vertigini e possibile perdita dell’udito accompagnata o meno da acufene.

Cause

Spesso la causa responsabile della patologia non è chiara. Può essere provocata da un’infezione virale (il 30% delle persone affette da labirintite ha dichiarato di aver avuto un raffreddore nei giorni precedenti lo sviluppo della malattia), da un’infezione batterica, da un trauma cranico, da un importante stress, da un’allergia o potrebbe essere la manifestazione clinica di una reazione a farmaci.

Si stima che la labirintite (o neurite vestibolare) colpisca circa 3,5 persone ogni 100.000 ogni anno. L’età tipica di esordio è tra i 30 e i 60 anni, la fascia più colpita è quella tra i 40 e i 50 anni, mentre non è stata documentata nessuna differenza nell’incidenza tra uomini e donne.

Sintomi

I sintomi principali della labirintite sono:

  • sensazione di vertigine;
  • grave instabilità, che in fase acuta potrebbe persino rendere difficile il mantenimento della stazione eretta;
  • acufeni, che possono manifestarsi in maniera discontinua (soprattutto nella fase iniziale della malattia) oppure essere presenti costantemente ( sintomo che si presenta nella fase cronica della malattia);
  • febbre;
  • dolore alle orecchie (otalgia).

Oltre alle manifestazioni cliniche su citate è frequente anche lo sviluppo di una sintomatologia psicologica associata alla malattia. È frequente che si manifesti uno stato di ansia accompagnato da tremori, palpitazioni cardiache, attacchi di panico e depressione.

Tipi di labirintite

Da un punto di vista anatomoclinico e sulla base della sua decorrenza è possibile distinguere differenti tipi di labirintite:

  • Forma acuta: si manifesta improvvisamente e coinvolge il vestibolo di un solo lato. la labirintite acuta può essere:
    • di tipo sieroso, responsabile della comparsa di ipoacusia, nistagmo, vertigini, nausea, vomito, che si risolvono abbastanza rapidamente senza creare particolari problemi;
    • di tipo purulento, che si manifesta con vertigini, turbe dell’equilibrio, nausea e sordità che possono causare danni permanenti, come insufficienze uditive e difetti dell’equilibrio irreversibili. In queste forme il deficit uditivo è generalmente irreversibile e spesso totale, con conseguente sordità monolaterale, mentre le vertigini acute importanti persistono senza interruzione.
  • Forma cronica: si manifesta con sintomi leggermente meno gravi pur persistendo vertigini, nausea, vomito e malessere generale. Questo tipo di labirintite persiste solitamente per circa tre o quattro settimane dopo la lesione iniziale. Una volta superata la fase cronica il paziente non avrà più alcun sintomo.

Diagnosi

Nel caso in cui si soffra di sintomi riconducibili alla labirintite è fondamentale non ricorrere a una autodiagnosi e rimedi fai da te. La diagnosi può essere fatta solo attraverso una visita da uno specialista otorinolaringoiatra o audiologo, durante la quale il medico, dopo aver svolto un accurato esame obiettivo consiglia al paziente gli esami da eseguire.

La visita specialistica accerta la presenza della patologia avvalendosi anche della prescrizione di diversi esami: una Risonanza Magnetica o una TAC per valutare lo stato dell’orecchio interno ed escludere patologie più gravi, la valutazione vestibolare che comprende una serie di test con lo scopo di valutare la reazione del labirinto a condizioni di stress e, infine, un esame audiometrico per valutare l’eventuale perdita di udito.

Terapia

La terapia ha il principale scopo di curare lo stato vertiginoso in fase acuta attraverso la somministrazione di farmaci antiemetici ed eventualmente di sedativi. I farmaci maggiormente impiegati nella terapia della labirintite sono:

  • Farmaci antivirali e antibatterici
  • Farmaci per ridurre la nausea o le sensazioni di capogiro
  • Corticosteroidi (ad azione antinfiammatoria)
  • Farmaci ad azione sedativa.

A volte nella patologia in fase acuta è necessario ricorrere al ricovero ospedaliero a causa della gravità della vertigine (spesso invalidante). Successivamente alla risoluzione della fase acuta non è più necessaria alcuna terapia, se non qualora il compenso vestibolare tardasse a ristabilire l’equilibrio, in quel caso si renderebbe necessaria una terapia riabilitativa vestibolare con lo scopo di sopperire alla perdita di funzione del labirinto leso.

Prognosi

In genere l’infiammazione si risolve in 36 settimane, ma alcuni sintomi, come la mancanza di equilibrio e le vertigini possono continuare per qualche mese.


Disclaimer

Ricordiamo sempre che le informazioni contenute in questo articolo non possono essere considerate sostitutive di un consulto medico. Non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o la sospensione di un farmaco senza che prima venga consultato un medico di medicina generale o uno specialista. In caso di disturbi o malattia è necessario consultare il proprio medico.

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dott.ssa Chiara Amato

Specialista in Audiologia e Foniatria. Si è specializzata con la lode presso l’Università degli studi di Catania e durante il percorso di studi ha approfondito tale disciplina presso l’ospedale Cà Foncello di Treviso, afferente all’Università degli studi di Padova. Si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione di patologie uditive e di disturbi del linguaggio e della deglutizione.

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