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La sordità è reversibile?

Milioni di persone nel mondo soffrono di perdita dell’udito a vari livelli. Quando questa è severa può influire negativamente sullo stile di vita e sulle semplici attività quotidiane. Sono moltissimi i consigli su come prevenire la perdita dell’udito e su come curarla per evitare che peggiori. Ma esiste un modo per ripristinare completamente l’udito? La risposta non è semplice e non è universale. Dipende dal tipo di perdita dell’udito.

Esistono tre differenti tipi di perdita uditiva: la perdita uditiva di tipo trasmissivo, di tipo neurosensoriale e di tipo misto.

La perdita uditiva trasmissiva

Questo tipo di sordità si verifica quando l’orecchio è incapace di trasmettere il suono dall’esterno verso l’interno, a causa di ostruzioni nell’orecchio medio, come tappi di cerume o infezioni causate da otiti o altre patologie dell’orecchio. Questo tipo di sordità è in genere reversibile e l’udito viene ripristinato una volta eliminata la causa.

La perdita uditiva neurosensoriale

È la sordità più comune e interessa l’orecchio interno ed è causata dalla degenerazione delle cellule ciliate che si trovano all’interno della coclea, l’organo a forma di chiocciola dove i suoni vengono trasferiti al cervello. L’esposizione prolungata al rumore e l’invecchiamento sono le cause più comuni di questo tipo di sordità che non è reversibile. Molti studi si stanno concentrando sulla rigenerazione delle cellule ciliate per poter restituire l’udito, ma allo stato attuale nessuna ha restituito i risultati sperati.

La perdita uditiva mista

La perdita uditiva mista è una combinazione delle due. Vale a dire che è presente sia un danno all’orecchio medio sia all’orecchio interno. In questo caso, la sordità di tipo trasmissivo è reversibile con un trattamento medico o meccanico, ma comunque il danno all’orecchio interno rimane e dunque la perdita dell’udito non può essere recuperata totalmente.

Cosa è possibile fare

La chirurgia è uno dei rimedi comunemente praticati per alcuni tipi di ipoacusia.

Nelle sordità trasmissive dovute a otosclerosi è spesso possibile intervenire con successo con microchirurgia in anestesia locale, l’intervento in genere è in grado di recuperare almeno in parte la funzionalità dell’orecchio.

Discorso analogo anche per la ricostruzione chirurgica del timpano che però non sempre permette il recupero dell’udito. 

Nelle persone con una perdita uditiva totale l’applicazione dell’impianto cocleare è in grado di ripristinare l’udito, grazie a un dispositivo elettronico molto sofisticato che sostituisce il funzionamento della coclea. L’impianto cocleare viene applicato con un intervento chirurgico in anestesia generale di circa un paio d’ore. Quando la sordità è grave, l’attività della coclea è fortemente compromessa e l’impianto cocleare può sostituirne la funzione con molta efficacia.

Molte sono le ricerche nel campo della terapia rigenerativa delle cellule ciliate. Ad esempio i ricercatori del MIT di Boston hanno sperimentato su oltre 200 pazienti una nuova terapia rigenerativa per cercare di restituire l’udito a chi ne soffre. Questa terapia rigenerativa utilizza le cellule staminali per ripristinare le cellule ciliate danneggiate.

Si tratta di un farmaco prodotto dall’azienda americana Frequency Therapeutics pensato per essere iniettato nell’orecchio per favorire la rigenerazione delle cellule. Negli studi clinici, l’azienda afferma di aver riscontrato un miglioramento nell’udito delle persone, misurando tramite test la capacità di comprendere il parlato e di riconoscere le parole.

A oggi, l’azienda ha somministrato il farmaco a più di 200 pazienti e ha riscontrato miglioramenti clinicamente significativi nella percezione del parlato in tre studi clinici distinti. Un altro studio non ha mostrato miglioramenti nell’udito rispetto al gruppo placebo, ma l’azienda attribuisce questo risultato a difetti nella progettazione dello studio. Frequency sta reclutando altre 124 persone per uno studio i cui risultati preliminari dovrebbero essere disponibili all’inizio del prossimo anno.

Per la maggioranza delle perdite uditive, gli apparecchi acustici rimangono comunque l’opzione migliore di trattamento, meno costosa e più efficace. Il consiglio per prendersi cura del proprio udito è quello di evitare l’esposizione a rumori forti e sottoporsi a regolari esami dell’udito a partire dai 50 anni, anche in assenza di problemi evidenti.


Foto di copertina: DCStudio – www.freepik.com

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