Chi vive nelle città è consapevole dei danni causati dall’inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni delle auto e delle attività produttive. Ma quando si parla di inquinamento acustico, pochi sono a…
Il rumore può rubarti anni di vita
Viviamo in città rumorose congestionate dal traffico. Spesso abitiamo in prossimità di ferrovie o aeroporti con picchi di rumore durante tutta la giornata. Il rumore è diventato un compagno quotidiano per chi abita in ambienti urbani tanto da non farci più caso. Ma i danni provocati dall’esposizione prolungata al rumore si ripercuotono non solo sull’udito ma su tutto l’organismo.
Un interessante articolo pubblicato di recente sul New York Times con la collaborazione di oltre 30 scienziati e con la consultazione di migliaia di pagine di ricerche e pubblicazioni fa il punto sulla situazione e mette in luce le conseguenze dell’inquinamento acustico.
Gli effetti del rumore sull’organismo
I rumori raggiungono il cervello attraverso i nostri orecchi e arrivano fino all’amigdala, il centro di rilevamento dello stress dove si innescano a cascata una serie di reazioni in tutto il corpo. Se l’amigdala è continuamente iperattivata dal rumore, le reazioni iniziano a produrre effetti dannosi.
Il sistema endocrino può reagire in modo eccessivo, provocando un eccesso di cortisolo, adrenalina e altre sostanze chimiche nell’organismo. Anche il sistema nervoso simpatico può iperattivarsi, accelerando la frequenza cardiaca, aumentando la pressione sanguigna e innescando la produzione di cellule infiammatorie.
Nel tempo, questi cambiamenti possono portare a infiammazione, ipertensione e accumulo di depositi nelle arterie, aumentando il rischio di malattie cardiache, infarti e ictus.
Per comprendere questo processo, i ricercatori lo hanno studiato in dettaglio. Hanno analizzato il cervello delle persone mentre ascoltavano suoni fastidiosi – lo sfregamento del polistirolo, le unghie su una lavagna, il trapano del dentista – e hanno osservato in diretta l’attivazione delle loro amigdale. Hanno anche legato dei misuratori di pressione sanguigna e dei dosimetri per il rumore agli operai di un impianto di assemblaggio auto durante un turno di lavoro, per vedere la loro pressione sanguigna e la frequenza cardiaca aumentare con l’esposizione al rumore.
Per simulare notti agitate, gli scienziati hanno fatto ascoltare nelle camere da letto dei volontari sani decine di registrazioni random di treni e aerei che passavano sopra le loro teste, registrazioni effettuate con disturbi reali nelle case delle persone. Hanno scoperto che la mattina dopo i volontari avevano livelli di adrenalina più alti, arterie più rigide e picchi di proteine plasmatiche che indicano l’infiammazione.
Quando i ricercatori hanno analizzato le scansioni cerebrali e le cartelle cliniche di centinaia di persone al Massachusetts General Hospital, hanno fatto una scoperta sorprendente: coloro che vivevano in aree con alti livelli di rumore avevano maggiori probabilità di avere amigdale altamente attivate, infiammazione arteriosa ed eventi cardiaci gravi entro i cinque anni.
Il rumore può scatenare attacchi cardiaci immediati. Casi di mortalità notturne per cause cardiache sono stati collegati a livelli più elevati di esposizione al rumore degli aerei nelle due ore precedenti ai decessi.
Quanto è forte il rumore?
Il suono viene misurato in decibel, o dB, in cui il silenzio quasi totale è pari a zero dB e lo scoppio di un petardo a un metro di distanza è di circa 140 dB.
Rispetto a una stanza silenziosa, un treno merci in transito raggiunge un picco di circa quattro volte i decibel.
Ma la differenza tra una stanza silenziosa e un treno merci è in realtà più marcata. Il rumore del treno è 500 volte più fastidioso.
Questo perché la scala dei decibel è logaritmica, non lineare. Ogni 10 dB in più, la sensazione di rumore per l’orecchio generalmente raddoppia. Ciò significa che l’esposizione regolare anche a pochi decibel di rumore in più rispetto ai livelli moderati può scatenare reazioni dannose per la salute.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un rumore medio del traffico stradale superiore a 53 dB o un’esposizione media al rumore degli aerei superiore a circa 45 dB sono associati a effetti negativi sulla salute.
Quasi un terzo della popolazione statunitense vive in aree esposte a livelli di rumore di almeno 45 dB, secondo un’analisi preliminare basata su modelli di rumore stradale, ferroviario e aereo nel 2020 del Dipartimento dei Trasporti.
Il rumore notturno di una persona che vive in un ambiente di questo tipo è considerato particolarmente dannoso per la salute perché può rendere il sonno discontinuo e innescare una risposta allo stress, anche se la persona non ricorda di essersi svegliata.
L’OMS raccomanda da tempo una media annua di rumore notturno esterno inferiore a 40 dB per prevenire effetti negativi sulla salute e una media di rumore all’interno delle camere da letto inferiore a 30 dB per un sonno di qualità.
Le ricerche condotte suggeriscono che la relazione tra livelli di rumore e malattie è estremamente significativa. Uno studio che ha seguito più di quattro milioni di persone per oltre un decennio, ad esempio, ha rilevato che, a partire da soli 35 dB, il rischio di morire per malattie cardiovascolari aumentava del 2,9% per ogni aumento di 10 dB dell’esposizione al rumore del traffico stradale.
Chi è più a rischio?
Come per molti altri problemi di salute, le classi sociali più basse hanno maggiori probabilità di subire un’esposizione eccessiva al rumore, perché spesso hanno meno possibilità di avere abitazioni di qualità e sono più inclini a vivere vicino a strade ad alto traffico e aree industriali.
Anche l’eccesso di rumore nelle scuole è associato a un aumento degli ormoni dello stress, rendimenti scolastici più bassi e persino all’iperattività dei bambini.
I dati dei censimenti mostrano che le comunità cittadine a più alto reddito hanno una media di 44 dB di notte, rispetto ai circa 47 dB di quelle in cui la metà dei residenti è al di sotto della soglia di povertà.
La differenza di pochi dB potrebbe non sembrare molto, ma per ogni aumento di un dB, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta di circa un altro punto percentuale, secondo un’analisi preliminare di oltre 100.000 infermiere statunitensi. Con l’aumento dei dB, aumenta anche l’associazione con la morte per malattie cardiovascolari e infarto.
Secondo i ricercatori, le disparità nell’esposizione al rumore sono probabilmente molto più ampie di quanto suggerito dal modello acustico, poiché le famiglie e le scuole più ricche hanno maggiori probabilità di installare finestre a triplo vetro e un maggiore isolamento. E le disparità non sono solo negli Stati Uniti, ma sono simili nei Paesi di tutti gli altri quattro continenti.
Cosa si può fare?
I Paesi europei sono senza dubbio i più avanzati nella regolamentazione del rumore. L’Unione Europea richiede ai Paesi membri di monitorare e valutare i livelli sonori nelle varie regioni e di produrre nuovi piani d’azione ogni cinque anni per affrontare le comunità più a rischio. L’Unione Europea ora impone il montaggio di freni silenziosi sulle flotte di treni merci e l’apposizione di etichette acustiche sulle attrezzature elettriche all’aperto; richiede inoltre una riduzione del rumore nella produzione di automobili e sforzi di mitigazione negli aeroporti.
Singole città e Paesi hanno adottato ulteriori misure. Parigi ha installato telecamere che misurano il livello sonoro dei veicoli e multano i conducenti che lo superano. Berlino ha utilizzato nuove piste ciclabili per ridurre il flusso di veicoli a motore e spostare la fonte del rumore al centro della strada, lontano dalle case. La Svizzera ha introdotto delle “ore di silenzio” a livello nazionale: durante la notte, un’ora a mezzogiorno nei giorni feriali e tutto il giorno la domenica.
Sebbene gli scienziati affermino che è troppo presto per fare previsioni sugli effetti di queste politiche sulla salute cardiovascolare, diversi Paesi europei hanno registrato decine di migliaia di residenti in meno esposti alle principali fonti di rumore.