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Il curioso caso inglese: chi vive nel nord ha più probabilità di diventare sordo
Chi vive nel Nord dell’Inghilterra ha più di possibilità di sviluppare sordità rispetto a chi vive nel sud del paese. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Manchester. Le cause potrebbero essere identificate nelle maggiori privazioni, nel lavoro nell’industria pesante e nel maggiore consumo alcol, anche se la causalità non può essere dimostrata.
Lo studio ha preso in esame 8.263 partecipanti di età compresa tra i 50 e gli 89 anni presenti nel data base English Longitudinal Study of Ageing (ELSA). Analizzando i dati nelle singole regioni i ricercatori hanno scoperto che le persone di età compresa tra 61 e 70 anni che abitano nel nord hanno maggiori problemi di sordità. Ad esempio nel Nord Est il 24,6% degli abitanti ha problemi di udito, così come un 22,6% degli abitanti dello Yorkshire e Humber, contro soltanto un 14,6% degli abitanti del Sud Est dell’Inghilterra.
La dottoressa Dalia Tsimpida, ricercatrice post-dottorato della Divisione di Educazione Medica dell’Università di Manchester, e prima ricercatrice dello studio, ha detto: “La perdita dell’udito è un importante problema di salute pubblica che costa all’economia inglese oltre 25 miliardi di sterline all’anno in produttività e disoccupazione”.
“Non possiamo determinare con precisione le cause in questa fase dello studio. Potrebbero esserci fattori socio-economici così come l’alta esposizione al rumore sui luoghi di lavoro per la maggiore presenza di industrie pesanti nel Nord dell’Inghilterra.”
Disparità socioeconomiche e di salute
Lo studio ha mostrato che oltre i 71 anni le differenze tra le regioni erano sempre più piccole, fino a scomparire praticamente dopo gli 80 anni. Ma dal confronto di tutte le fasce d’età gli abitanti del Nord over 50 hanno una prevalenza del 13,5 % più alta di perdita dell’udito rispetto agli abitanti del Sud dell’Inghilterra.
Il professor Evangelos Kontopantelis, autore senior dello studio, ha detto: “Il luogo dove le persone vivono ha un ruolo importante sulla loro salute, perché la posizione determina diversi rischi ambientali, così come molti altri effetti sul loro benessere.”
“Considerare una percentuale uniforme in tutto il paese di persone colpite dalla perdita dell’udito significa trascurare le regioni settentrionali del paese che hanno una storia di disparità socioeconomiche e sanitarie.”
La co-autrice Dott.ssa Maria Panagioti, dell’Università di Manchester, ha aggiunto: “Questi risultati hanno implicazioni significative per la politica sanitaria e la pianificazione dei servizi sanitari; le stime di prevalenza della perdita dell’udito dovrebbero essere calcolate sulla base dei bisogni reali della popolazione e non puramente sulla demografia dell’età.”
La ricerca è stata pubblicata sull’International Journal of Audiology.