La perdita dell’udito colpisce circa otto milioni di persone in Italia, ma molti ne sanno ancora troppo poco. Anche chi ha dei familiari che soffrono di ipoacusia spesso è poco…
I dati sulla sordità: più colpiti i bianchi
Gli anziani americani bianchi hanno quasi il doppio di probabilità di perdere l’udito rispetto agli anziani americani di colore. Tra i maschi, la perdita dell’udito tra i neri americani è quasi uguale a quella dei bianchi di 10 anni più giovani.
I neri americani over 65 anni hanno un udito migliore rispetto alla corrispondente popolazione bianca, secondo uno studio recentemente pubblicato nel Journal of Speech, Language, and Hearing Research.
Nel 2016 e nel 2017, il 15,4% degli anziani bianchi non ispanici negli Stati Uniti ha riferito una grave perdita dell’udito. Al contrario, la prevalenza di questa condizione auto-riferita tra gli intervistati neri non ispanici era quasi la metà: 9,4% e 9,0% rispettivamente nel 2016 e nel 2017.
La probabilità di perdita dell’udito è del 91% maggiore nella popolazione bianca non ispanica rispetto alla popolazione nera non ispanica. In altre parole, c’è quasi il doppio della probabilità di perdita dell’udito negli anziani americani bianchi.
“La differenza razziale/etnica nei problemi di udito è interessante”, dice uno degli autori, il dottor Esme Fuller-Thomson, direttore dell’Institute of Life Course and Aging dell’Università di Toronto e professore alla Facoltà Factor-Inwentash.
“La perdita dell’udito è uno dei problemi cronici più comuni che colpisce gli anziani. Quelli con perdita uditiva tendono ad avere una qualità della vita peggiore e una maggiore prevalenza di depressione e ospedalizzazione. Comprendere le cause e i fattori alla base delle differenze razziali/etniche nella perdita dell’udito può aiutarci a elaborare migliori strategie preventive man mano che la popolazione invecchia.”
Gli studi precedenti che hanno indagato il legame tra razza/etnia e udito si sono concentrati sugli americani anziani che vivevano in società. Meno attenzione è stata rivolta agli americani ricoverati, e potenzialmente più fragili non garantendo così una comprensione completa della perdita dell’udito tra la popolazione anziana.
Il sondaggio ha coinvolto un campione rappresentativo a livello nazionale di circa mezzo milione di americani over 65, compresi sia quelli che vivevano in strutture, come le case di cura e le residenze per anziani, sia quelli che vivevano in società.
“È interessante notare che tra i maschi, gli americani neri non ispanici hanno una prevalenza di perdita dell’udito simile a quella degli americani bianchi non ispanici che hanno 10 anni di meno”, dice l’autore dello studio, ZhiDi Deng, studente di farmacia all’Università di Toronto.
“Per fare un paragone, i neri americani non ispanici tra i 75 e gli 84 anni avevano una prevalenza di perdita dell’udito di circa il 14%. Questa è la stessa prevalenza che abbiamo visto negli americani bianchi non ispanici tra i 65 e i 74 anni”, dice il co-autore Senyo Agbeyaka, ora assistente sociale presso l’University Health Network.
Gli autori hanno proposto diverse potenziali spiegazioni per i risultati osservati, comprese le differenze razziali/etniche nella dieta, nelle abitudini di fumo, nell’esposizione al rumore, nella densità ossea e nel contenuto di melanina cocleare. Tuttavia, il set di dati utilizzato da questo studio e le ricerche precedenti non consentono di esplorare i potenziali meccanismi che causano le differenze nella perdita dell’udito.
“Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le notevoli differenze uditive, compresa la differenza di 10 anni nella prevalenza dell’udito tra i maschi bianchi e neri non ispanici”, dice Fuller-Thomson.