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Gli anziani non si sottopongono ai controlli dell’udito

Gli anziani non si sottopongono ai controlli dell’udito

La sordità colpisce a qualunque età, ma chi ne soffre maggiormente sono gli anziani over 65. Il calo dell’udito è fisiologico con l’avanzare dell’età, proprio come accade per la vista, ma se la perdita uditiva diventa invalidante è necessario ricorre ai ripari.

Una perdita uditiva trascurata può influire negativamente sulla qualità della vita e produrre isolamento sociale, depressione fino alla demenza senile precoce. Un controllo dell’udito è un esame semplice non invasivo che può aiutare a riconoscere il problema per porvi rimedio.

Se una perdita della vista ci porta quasi immediatamente a prendere un appuntamento con un ottico non è così purtroppo per l’udito e molti anziani trascurano la propria salute dell’orecchio.

A rivelarlo è un recente sondaggio americano che riporta che la maggior parte delle persone over 50 non si sono mai sottoposte a un controllo dell’udito negli ultimi due anni. Quasi l’80% riferisce che il medico di base non ha mai fatto loro un test per l’udito.

I risultati del National Poll on Healthy Aging, con sede presso l’Institute for Healthcare Policy and Innovation dell’Università del Michigan, riferiscono che quasi il 72% degli uomini di età superiore ai 65 anni non ha mai eseguito un test dell’udito.

La perdita dell’udito influisce negativamente sulla socialità delle persone che rimangono sempre più isolate e riducono le relazioni anche con amici e parenti. Con l’avanzare dell’età la sordità può causare altri problemi come il rischio di cadute nonché raddoppiare il rischio di demenza.

“La perdita dell’udito può verificarsi durante tutta la vita, ma il rischio aumenta con l’età, quando le nostre orecchie perdono le loro funzioni”. dice il dottor Michael McKee, un medico di famiglia e ricercatore di servizi sanitari presso la Michigan Medicine “La perdita dell’udito legata all’età può avere conseguenze di ampia portata e può essere affrontata con adeguate tecnologie, ma molte persone non si rendono conto di aver perso la capacità uditiva, a meno che non siano sottoposti a un test audiometrico”

Anche studi precedenti indicano che almeno la metà della popolazione anziana negli Stati Uniti soffre di una perdita dell’udito, ma solo il 6% usa un apparecchio acustico. Nonostante una buona copertura assicurativa sanitaria i test dell’udito e gli apparecchi acustici non sono coperti negli Stati Uniti dai piani Medicare di base.

“Dover sostenere il costo delle visite e dei dispositivi può essere un ostacolo alla cura tempestiva, oltre allo stigma sociale legato alla perdita uditiva legata all’età e all’uso di un apparecchio acustico. Questi risultati evidenziano una grande opportunità per le cure primarie e i medici audiologi di collaborare meglio, e per i decisori della politica sanitaria di impegnarsi su questo tema” dice il dottor Philip Zazove. presidente del Dipartimento di medicina familiare.

“La capacità di sentire, influenza notevolmente il modo in cui la persona interagisce con le altre persone, i propri cari e l’ambiente che lo circonda”, aggiunge Alison Bryant, Ph.D., vicepresidente senior della ricerca per AARP. “È scoraggiante sapere che la maggior parte degli adulti over 50 anni non si sottopone regolarmente a test dell’udito e non si rende conto che il suo udito sta diminuendo”.

E in Italia?

“E in Italia la situazione non è differente” ci racconta l’ing. Luca del Bo, titolare di Del Bo Tecnologia dell’ascolto, centro acustico di Milano, “anzi peggio rispetto ai paesi del nord Europa: in Italia rimane ancora per alcune persone l’idea che gli apparecchia acustici siano inestetici e ingombranti, anche se non è vero. Esistono apparecchi cosiddetti invisibili, che effettivamente non sono visibili in alcun modo in quanto posizionati nel condotto. Anche gli apparecchi da posizionare dietro all’orecchio, i retroauricolari, oggi sono talmente piccoli da scomparire anche negli uomini con pochi capelli. E poi una volta indossati i vantaggi sono tali che l’utente si dimentica e vive felice il mondo dei suoni.”


Foto di copertina: prostooleh – www.freepik.com

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