L’impianto cocleare viene anche chiamato “coclea artificiale” o “protesi cocleare” ed è un dispositivo elettronico che viene applicato chirurgicamente a pazienti affetti da grave sordità in sostituzione ad una coclea…

Quando la vibrazione ti faceva sentire bene!
Negli anni ’70 gli occhiali acustici hanno vissuto una stagione di grande successo. Semplici da utilizzare, di effetto immediato e di estetica discreta, hanno aiutato tante persone con problemi di udito. Il principio degli “occhiali ossei” è legato alla trasmissione del suono attraverso l’osso del cranio con vibrazioni sonore. Un microfono rileva i suoni ambientali che vengono amplificati da un amplificatore e quindi inviati a un vibratore appoggiato all’osso della mastoide dietro all’orecchio.
Tutti i componenti sono contenuti nelle massicce stanghette degli occhiali e bastava indossarli per avvertire un immediato sollievo d’ascolto. I candidati ideali erano i pazienti con perdite dovute a problemi dell’orecchio medio come otosclerosi, perforazioni timpaniche e colesteatoma. Ma anche persone con sordità sensoriali ne hanno tratto beneficio.
Ma non erano tutte rose e fiori, gli apparecchi a occhiale osseo, in genere progettati e prodotti in Italia, tendevano a fischiare. La loro resa dipendeva dalla forza con cui premevano dietro alle orecchie con il risultato che dopo poco si allentava la montatura e l’amplificazione spariva. Le tecniche chirurgiche sull’orecchio medio hanno ridotto drasticamente il numero dei potenziali utenti degli occhiali. Il colpo di grazia è arrivato dalle protesi semi impiantabili a vibrazione ossea che oggi risolvono con efficacia anche le sordità “trasmissive” non trattabili chirurgicamente o che possono utilizzare gli apparecchi acustici.
Gli irriducibili affezionati agli occhiali ossei possono comunque trovarli su ordinazione presso i centri audioprotesici più riforniti.
