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Apparecchi acustici, come sono fatti e come funzionano

Un concentrato di tecnologia

L’apparecchio acustico è apparentemente molto semplice: microfono, amplificatore, altoparlante, pila e il gioco è fatto. La realtà è molto più complessa: ogni componente della protesi acustica è un concentrato di tecnologia.  A partire dall’involucro esterno che, negli apparecchi acustici di qualità, è resistente a polvere, sudore e addirittura impermeabile grazie a un nano trattamento idrorepellente. Gli involucri degli apparecchi endoauricolari, a scomparsa nell’orecchio, sono disegnati al computer con un sistema di modelizzazione e costruiti in piena automazione da una stampante 3D.

Componenti apparentemente banali come microfono e altoparlante sono un esempio di microtecnologia, basti pensare che l’altoparlante è in grado di raggiungere  l’uscita massima di una cassa acustica da concerto rock pur avendo dimensioni di un chicco di caffè. Il microfono, grande come un granello di riso, raccoglie senza distorsioni, i suoni con una gamma dinamica che spazia dal fruscio delle foglie ai toni potenti di una orchestra sinfonica.

Modalità di ricarica

Un altro componente hi tech è la pila, normalmente del tipo Zinco Aria usa e getta, ma sempre più spesso sostituita dalle ricaricabili agli ioni di litio. La pila deve essere piccola, piccolissima ma soprattutto in grado di erogare dall’inizio al termine della sua vita, una corrente variabile con una tensione sempre costante.

Amplificazione dei suoni

Ma il compito più gravoso è svolto dall’amplificatore che, di fatto, non è un amplificatore ma un piccolissimo microprocessore. A questo micro computer l’onere di elaborare i suoni inviati dal microfono seguendo le esigenze legate alla sordità del paziente impostate dall’audioprotesista. Il microprocessore capisce con una propria intelligenza artificiale cosa deve essere amplificato, come le voci, e cosa deve essere attutito come i rumori di fonfo e il brusio ambientale. E ciò avviene costantemente con tempi di reazione inferiori  al millisecondo.

Gli apparecchi acustici evoluti sono poi connessi tra di loro in wi fi per migliorare l’ascolto a 360 gradi anche negli ambienti più difficili. Anche la connessione tra apparecchio acustico e telefono viaggia in wi-fi e consente l’ascolto di telefonate e la connessione con app multifunzione. A breve gli apparecchi acustici diventeranno device medicali globali in grado di leggere la pulsazione cardiaca o di segnalare una caduta dell’utente.

Quindi dietro a un apparecchio acustico avanzato c’è la tecnologia e la ricerca di migliaia di tecnici e audiologi con investimenti miliardari. Per tutti questi motivi, nel mondo, le aziende che producono apparecchi acustici evoluti, top di gamma sono solo cinque.

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ing. Luca Del Bo

Ingegnere biomedico, giornalista, ricercatore con più di 25 articoli scientifici pubblicati, proprietario responsabile della società biomedicale Del Bo Tecnologia per l'ascolto, fondatore e dirigente di Associazione Ascolta e Vivi Onlus, fondatore e presidente della Fondazione Ascolta e Vivi.

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